sabato 20 marzo 2010

Mongolia Roberto Chilosi

Mongolia Settembre 2006 Immagini della Mongolia
La Mongolia, vista e raccontata, dal Borgotarese Roberto Chilosi

La Mongolia, vista attraverso le foto bellissime e speciali di Roberto Chilosi; un'opportunità per dare uno sguardo ad un paese lontano, attraverso il punto di vista di un borgotarese che ha visitato, sempre accompagnato dalla sua canoa, tutti e cinque i continenti. Un'occasione per cercare di conoscere un po' meglio l'autore degli scatti.

Intervista a Roberto Chilosi, un Borgotarese un po' atipico, da sempre un personaggio realmente originale nelle sue scelte di vita. Roberto é reduce da un viaggio bellissimo in Mongolia, accompagnato, come sempre, dalla sua immancabile canoa (Rainbow Ninja) e dalle sue macchine fotografiche.

Ci conosciamo fin dai tempi delle scuole superiori: lui, per tanti, era il "marziano", sempre inquieto, sempre agitato, che arrivava da Grosseto! E' da sempre uno che cerca la venticinquesima ora, ogni giorno: in questo si é sempre distinto dall'indole locale, più propensa alla visita al bar che allo sbattimento assoluto.

A quarant'anni suonati, ti sembra di avere di fronte il solito ragazzo, fresco di patente, dallo sguardo curioso e idealista, dal fisico possente. Invece parli con uno che ha visitato di persona, sempre in canoa, la passione della sua vita, i cinque continenti: dalla Patagonia al Nepal, dai grandi fiumi africani fino alle rapide australiane


Lo si vede poco in paese: é più facile incontrarlo in MTB in un bosco, lo vedi in canoa appena il Taro si gonfia di pioggia. Corre, nuota, si agita perennemente. Pur avendo vissuto, anche per lunghi periodi, in tante parti del mondo, nei più bei paradisi naturalistici del pianeta, ha scelto di avere la sua "tana" a Borgotaro. Si trova bene in Valtaro perché "é messa bene a livello geografico, si sta bene con tutti, c'é un territorio splendido per allenarsi e stare ogni momento a contatto della natura; non si incontra un semaforo per muoversi; per andare al lavoro ci metto meno di dieci minuti!, senza incontrare traffico, che proprio non sopporto!".


Parliamo con lui di dei suoi viaggi, in particolare di questo ultimo, fatto in Mongolia e di cui pubblichiamo un ampio bellissimo reportage fotografico.

D. Roberto, il tuo primo ricordo della Mongolia, a mente fredda.
R. L'immensità assoluta dei paesaggi, splendidi, struggenti; gli orizzonti infiniti, l'unione degli elementi; la cordialità genuina, sempre fortemente dignitosa e orgogliosa, della popolazione. Avviene tutto il contrario rispetto ad altri posti che ho visitato, dove appena si scorge che sei un occidentale, torme di ragazzini ti assaltano, dove tutti ti vedono come una specie di bancomat ambulante; pur essendoci un abisso linguistico (la lingua mongola é incomprensibile!) sei accolto da tutti in modo amichevole, ti mettono a tuo agio.

Dopo 24 ore di aerei e dogane, rimbalzando da un aeroporto all'altro, ti ritrovi catapultato in una terra, grande cinque volte l'Italia, dove l'orizzonte é sempre infinito, dove si ha la percezione della curvatura della terra. Appena fuori da Ulan Bator, la capitale ben servita che ospita quasi la metà dei due milioni e mezzo della popolazione nazionale, tutte le strade sono sterrate, ti muovi bene solo con un buon 4x4, viaggiando alla media di 30 Km all'ora.

Dormendo sempre nella tua canadese o ospitati nelle "gher" (le tende locali), intorno ad una stufa sempre accesa. Un'altra dimensione, dove ogni curva della strada ti apre un nuovo incredibile scenario naturalistico. Praterie, laghi e cielo: mandrie di animali seguiti da un pastore, a cavallo o in moto. Accampamenti sperduti di "gher", in perenne spostamento.

D. Come ti é sembrato l'elemento acqua, quello che solitamente ami e frequenti di più?
R. Per certi versi facile, ma ugualmente affascinante: ti muovi in acque limpidissime, tutte potabili, ricchissime di pesce, sempre straordinariamente di grandi dimensioni. I laghi sono sconfinati, non incontri anima viva. Solo il clima é un po' pericoloso: in un istante si alza il vento, fortissimo, il cielo si copre e l'aria perde una decina di gradi: é il sintomo di una terra affascinate e selvaggia, fatta per gente forte, che sa vivere in condizioni estreme.


D. Esiste una classifica ideale dei tuoi viaggi, delle tue esperienze in canoa?
R. Si, esiste, come penso in tutte le persone. Ho toccato 23 nazioni, in tutti i continenti, vivnedo per lunghi periodi in Tibet e in Canada. Senza dubbio la Patagonia resterà per sempre nel mio cuore, nei miei sogni.

Il posto dove mi sono sentito più a disagio, dove ho percepito un clima di oppressione militare costante, é stato il Tibet: caserme con muri lunghi chilometri, continue e infinite tradotte militari; i metodi adottati dalle autorità cinesi nei confronti dei tibetani, della loro cultura, ti restano dentro. Ti segnano per sempre, facendoti dimenticare le bellezze dei posti.
D. Nei tuoi pellegrinaggi mondiali, ti sei mai sentito in pericolo, hai mai avuto paura?
R. A livello sportivo no, in quanto penso all'acqua come ad un elemento amico, dove mi trovo sempre a mio agio. A livello sociale nemmeno: solo una volta sono stato derubato di una macchina fotografica, mentre scaricavo i bagagli da un autobus in Sud America; un'altra volta, sono stato importunato da un ubriaco in Nepal: cose che ti possono succedere anche a Borgotaro

Ho imparato a viaggiare vestendomi sempre umilmente, senza ostentare beni, senza mai apparire come invadente, o peggio aggressivo: pantaloncini corti e sandali, con la mia canoa vicina a me; cerco sempre di comportarmi in modo da non urtare le tante sensibilità e le tante diversità che si incontrano.

D. Da "grande" cosa hai intenzione di fare?
R. Stare come sempre nella natura, continuare a fare sport. Scattare fotografie: pensa che ho imparato ad amare la canoa, dopo che ne feci uso per la prima volta per avvicinarmi a fotografare dei nidi, nella riserva di Orbetello; fu un innamoramento immediato.

E poi vorrei continuare a viaggiare, come sempre partendo da Borgotaro. Magari, iniziando, poco alla volta, a limitare i grandi spostamenti, le grandi imprese, quelle più estreme. Imparando a cogliere le sfumature degli ambienti naturali più vicini.

Mi sto impegnando ad organizzare dei piccoli ma significativi eventi sportivi, per valorizzare gli sport outdoor.
Ad esempio, il 20 e 21 ottobre prossimi, insieme ad alcuni amici, abbiamo organizzato la seconda edizione della gara di Tetratlhon Valtarese.

L'intervista termina, consapevolmente incompleta, perché siamo rimasti fermi, seduti, troppo tempo; perché ci sarà sicuramente un'altra occasione per parlare ancora con Roberto, per scoprire, attraverso le sue parole e soprattutto le sue splendide foto, qualche scenario, qualche situazione, qualche posto veramente incredibile. Che magari é a due passi da noi o che si trova dall'altra parte del pianeta. Per lui, per questo cittadino del mondo, per la sua curiosità esistenziale, poco cambia.


Intervista con Maurro Delgrosso
foto e testo tratto da www.valtaro.it

La Mongolia (pronuncia in inglese /mɒŋˈɡoʊliə/; Mongolia, Монгол улс)è il più grande stato del mondo non avente accesso al mare in Asia, confinante a nord con la Russia e a sud con la Cina, anche se non condivide un confine con il Kazakistan, il suo punto più occidentale, dista solo 38 km dalla punta orientale del Kazakistan. Ulaanbaatar è la capitale e la città più grande, dove risiede circa il 38% della popolazione.
Il sistema politico della Mongolia è una repubblica parlamentare.
L'area di ciò che è oggi la Mongolia è stata governata da vari imperi nomadi, tra cui Xiongnu, Xianbei, Rouran, e il Gokturk, e altri. L'Impero Mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206. Dopo il crollo della dinastia Yuan, i Mongoli ritornano alle origini. Verso il XVII secolo, la Mongolia subisce l'influenza del buddismo tibetano.

Alla fine del XVII secolo, la maggior parte della Mongolia era stata incorporata nella zona governato dalla dinastia Qing. DIl sistema politico della Mongolia è una repubblica parlamentare.
urante il crollo della dinastia Qing nel 1911, dichiarò l'indipendenza, ma dovette lottare fino al 1921 per rendere de-facto l'indipendenza dalla Repubblica di Cina, e fino al 1945 per ottenere il riconoscimento internazionale.urante il crollo della dinastia Qing nel 1911, dichiarò l'indipendenza, ma dovette lottare fino al 1921 per rendere de-facto l'indipendenza dalla Repubblica di Cina, e fino al 1945 per ottenere il riconoscimento internazionale.

Successivamente subì l'influenza russa e sovietica: Nel 1924, venne instaurata la Repubblica Popolare Mongola di stampo sovietico, che fu alleata leale dell'Unione Sovietica per tutta la sua storia. Dopo il fallimento dei regimi comunisti in Europa orientale alla fine del 1989, la Mongolia intraprese una lenta e tortuosa transizione verso la democrazia, venne concessa la costituzione nel 1992 e il Pluralismo dei partiti, tutt'ora la Mongolia cerca di intraprendere una politica economica verso un'economia di mercato.


Nonostante i suoi 1.565.000 km², ha la più bassa densità di abitanti al mondo, con una popolazione di circa 2,9 milioni di persone(concentrata per lo più a Ulaanbaatar). È il secondo stato non avente accesso al mare più grande dopo il Kazakistan. Tendenzialmente ha un clima freddo e gran parte della sua zona è coperta da steppe, con le montagne a nord e ad ovest e il deserto del Gobi a sud. Circa il 30% della popolazione è composta da nomadi.



La religione predominante in Mongolia è il buddismo tibetano, e la maggioranza dei cittadini dello Stato sono di etnia mongola, sono tuttavie presenti etnie minoritarie tra cui kazaki, Tuvani, soprattutto nella parte occidentale del paese. Circa il 20% della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno


Preistoria
Le prime tracce di insediamenti umani in Mongolia risalgono al Paleolitico, con il ritrovamento di pitture rupestri presso la Provincia Hovd e nella Provincia Bayanhongor. Nella Provincia Dornod invece viene rinvenuto un insediamento agricolo dell'era neolitica. Le recenti ricerche archeologiche hanno rinvenuto nella Mongolia occidentale solo accampamenti di agricoltori e pescatori. La popolazione orientale della Mongolia durante l'età del Rame è stata descritta come paleomongoloided mentre la parte occidentale assumeva un carattere europoide.


Durante l'età del bronzo la mongolia occidentale fu influenza dalla Cultura di Karasuk, tale influenza è documentata dalla presenza delle Stele del Cervo e di kurgan scita. Durante l'età del ferro diversi seopolcri del X sec. che testimoniano tale periodo vennero rinvenuti a Ulaangom . Poco prima del XX secolo, alcuni studiosi hanno azzardato una possibile discendenza dei mongoli con gli sciti[11]. Tale affermazione trova conferma con il ritrovamento un guerriero scita, che si ritiene essere di circa 2500 anni trovato presso i Monti Altai.


Origini
La popolazione della Mongolia è stata da sempre abitata da varie tribù nomade. Il primo nucleo riguarda i Xiongnu nel 209 a.c, per far fronte alle incursioni distruttive dei Xiongnu La Cina decise la costruzione della Grande muraglia cinese, ma non si rivelò molto efficace, perché gli invasori riuscivano spesso a sfruttare i punti deboli rappresentati dalle porte che, giocoforza, la muraglia doveva avere.

Dopo il declino della dinastia xioung, la confederazione dei rouran, salì al potere dopo aver sconfitto Gokturk, dominado per secoli la Mongolia. Nel corso dei secoli VII e VIII, diverse tribù regnarono la Mongolia tra cui gli Uiguri, Khitan e i Jurchen. Dal X sec. il paese era diviso in numerose tribù collegati attraverso alleanze transitorie e conflitti interni.







Impero mongolo
L'Imperopero mongolo nella sua massima estensione
L'eroe nazionale mongolo fu però Temujin, noto come Gengis Khan (1162 - 1227), che unificò i territori mongoli e creò l'impero più vasto della storia. Sotto i suoi successori l'impero toccò i confini della Polonia a ovest, della Corea a est, e dalla Siberia a nord fino al Golfo di Oman e Vietnam del sud, che coprono circa 33.000.000 km²(ab. 13.000.000)[13](22% della superficie terrestre totale delle terre emerse) e con una popolazione di oltre 100 milioni di persone.


Dopo la morte di Gengis Khan, l'impero viene suddiviso in quattro regni(noti come khanati) che acquisirono maggiore autonomia dopo la morte di Munke nel 1259. Uno dei khanati dopo aver invaso la Cina distrusse definitivamente lOrigini

La popolazione della Mongolia è stata da sempre abitata da varie tribù nomade. Il primo nucleo riguarda i Xiongnu nel 209 a.c, per far fronte alle incursioni distruttive dei Xiongnu La Cina decise la costruzione della Grande muraglia cinese, ma non si rivelò molto efficace, perché gli invasori riuscivano spesso a sfruttare i punti deboli rappresentati dalle porte che, giocoforza, la muraglia doveva avere.a dinastia Jīn, dando vita alla Dinastia Yuan per opera del nipote del Temujin,

Khubilai Khan, che fondò il suo regno presso l'odierna Pechino, ma dopo più di un secolo di potere,la Dinastia Ming riprese il potere nel 1368, con la corte mongola in fuga verso nord. L'avanzata militare dei Ming avanzò in Mongolia conquistando e distruggendo la capitale Karakorum, le conquiste azzerarono il progresso culturale e militare dell'era imperiale, iniziò così il tramonto dell'impero mongolo


Mongolia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

« Sono rimasti pochi i Paesi che offrono ancora un senso di avventura e dove puoi ancora sentire l'emozione di camminare su una terra incontaminata. La maggior parte delle zone inesplorate del pianeta sono ormai state riempite. Non la Mongolia". »