domenica 14 marzo 2010

Golfo del Tigullio Chiavari - Zoagli -Recco

Tigullio
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Mappa geografica del TigullioIl Tigullio è un comprensorio territoriale che fa parte della provincia di Genova in Liguria. Il territorio, inserito tra il Golfo Paradiso a ovest, la val Fontanabuona e la val Petronio a est, comprende i comuni costieri di Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.

Area geografica storicamente importante durante il dominio della Repubblica di Genova, con la suddivisione del territorio in podesterie e due capitaneati (Rapallo e Chiavari) e "quartier generale" di una delle famiglie più importanti della nobiltà genovesi, i Fieschi di Lavagna, anche in epoca napoleonica il Tigullio conobbe fasi importanti con la promozione di Chiavari a capoluogo del Dipartimento degli Appennini e, in seguito con il Regno di Sardegna, capoluogo della provincia omonima tra il 1817 e il 1859. Oggi l'area tigullina è meta del turismo vacanziero, costituente la principale attività economica del territorio

Situato sulla Riviera ligure di levante, comprende il tratto di costa denominata Golfo del Tigullio e le città che si affacciano sul Mar Ligure.
Il Golfo del Tigullio (chiamato anche "Golfo Marconi" in onore dei primi esperimenti radiofonici qui effettuati dall'inventore bolognese) è un'insenatura che si estende sul Mar Ligure dalla parte della riviera di Levante, delimitata dal Parco naturale regionale di Portofino a nord-ovest e da Punta Manara a sud-est.

All'interno del golfo sono presenti ulteriori insenature tra le quali, nella zona occidentale, il seno di Paraggi tra i comuni di Portofino e Santa Margherita Ligure, la rada di Santa Margherita, il seno di Pagana con le tre baie interne di Prelo, Trelo e Pomaro (San Michele di Pagana) e il golfo di Rapallo (detto anche "Golfo del Grifo") dove si estende ad arco la cittadina costiera. Nella parte orientale, a Sestri Levante, sono comprese due baie celebri: la "baia delle Favole" e la "baia del Silenzio" divise tra loro dall'istmo di sabbia del promontorio.

Il comprensorio che si affaccia su di esso è prevalentemente montuoso, caratterizzato dalla presenza di alcune tra le più importanti valli dell'Appennino Ligure (Valle Sturla, Val d'Aveto, Val Fontanabuona, Val Graveglia, Val Petronio).
Tra i più importanti corsi d'acqua del territorio vi è il fiume Entella, nato dalla confluenza di tre torrenti quali il Lavagna (il principale dei tre), il Graveglia e lo Sturla nei pressi di Carasco, il quale sfocia nel golfo tra i comuni di Chiavari e Lavagna dopo una corsa di 8 km.
Dal mare si vedono distintamente il monte Maggiorasca (1804 m), il monte Penna (1735 m) e il monte Aiona (1702 m), sempre coperti di neve d'inverno.

Epoca romana e le prime autonomie
Il suo nome deriva dalla tribù ligure dei Tigulli, abitanti di epoca pre romana della famiglia dei Liguri. La storia del Tigullio ha quasi sempre subìto le stesse sorti della Repubblica di Genova e della Liguria.

Numerose sono state le invasioni da parte dei pirati e dai Saraceni, famosi gli attacchi del pirata turco Dragut nei vari borghi costieri, concludendo con uccisioni e rapimenti l'invasione piratesca.
La prima vera forma di governo locale e territoriale fu la costituzione del Capitaneato di Chiavari e delle podesterie di Rapallo, Sestri Levante e Moneglia. Rapallo diverrà successivamente, nel 1608, capitaneato autonomo da Chiavari comprendendo e amministrando territorialmente i borghi di Pescino (l'attuale Santa Margherita Ligure), Portofino, Zoagli e quasi interamente la media val Fontanabuona.

Medioevo
Nel Medioevo la geografia politica divise letteralmente in due blocchi contrapposti la regione tigullina; ad ovest grazie alla notevole vicinanza con il capoluogo ligure si crearono borghi vicini e alleati alla politica della repubblica genovese, mentre ad est la famiglia di Lavagna - i Fieschi - conquistarono la fiducia nei paesi vicini al feudo lavagnese.

Barriera naturale, non esistevano di fatto mura di confine (ad eccezione di Chiavari dove ancora oggi sono presenti tracce delle antiche mura), fu il fiume Entella che divise le due cittadine costiere di Chiavari (alleata e suddita di Genova) e Lavagna (feudo caposaldo dei Fieschi). Nella storia medievale tigullina assiduamente i Conti lavagnesi cercarono di valicare il "muro di confine" riuscendo a conquistare, se pur per un breve periodo, nel XIV secolo la Cittadella di Chiavari con l'aiuto dei Malaspina e ad inserirsi nello scenario politico di Zoagli e Rapallo, ma il quasi sempre provvidenziale intervento della Repubblica di Genova fece sì che non riuscì mai ad ottenere la piena maggioranza politica nel ponente del Tigullio.

Maggiore consenso popolare lo ottennero i Fieschi con i paesi montani e dell'entroterra chiavarese-genovese, fino ad arrivare quasi alle spalle di Genova.
Il dominio napoleonico e l'Unità d'Italia
Mappa geografica del XVI secolo.Un'ampia rivoluzione geografica e politica si ebbe dapprima con l'invasione degli Austriaci e maggiormente con l'intervento di Napoleone Bonaparte nella famosa Campagna d'Italia. Gli austriaci costituirono molte piccole fortificazioni locali, come a Rapallo dove si costituì un governo austriaco locale e la sede della Regia Reggenza Provvisoria del Tigulli

Sarà poi l'esercito francese capitanato dall'imperatore Napoleone I - assieme alla popolazione genovese - a riscrivere le sorti della repubblica e delle sue terre. Viene costituita una nuova provincia o dipartimento ligure, il Dipartimento degli Appennini, eleggendo Chiavari come capoluogo. Tutte le terre tigulline passarono sotto il controllo chiavarese, comprendendo i paesi dell'entroterra e parte dell'attuale provincia della Spezia. A seguito della sconfitta di Napoleone nel 1814 fu convocato il celebre Congresso di Vienna atto a riscrivere i nuovi confini territoriali e politici dell'intera Europa.

La Repubblica Ligure, istituita dall'imperatore corso sopprimendo la storica Repubblica di Genova, il dipartimento chiavarese e i suoi arrondissement vengono ufficialmente sciolti e posti sotto la guida del Regno di Sardegna e successivamente nel neo Regno d'Italia dal 1861.
Il re Vittorio Emanuele II, tramite regio decreto del 1º marzo 1860, ufficializzò la creazione della nuova provincia di Genova la quale suddivise ulteriormente il territorio in cinque circondari, nominando ancora Chiavari capoluogo dell'omonimo circondario, comprendente il territorio del Tigullio e le altre valli del levante ligure.


Il secondo conflitto mondiale
Durante la seconda guerra mondiale le bombe non risparmiarono questo piccolo angolo di Liguria, causando gravi perdite di vite tra le città colpite come Recco - quasi completamente distrutta - e Zoagli. I due ponti ferroviari della linea Genova-Roma furono completamente rasi al suolo, così come le case, palazzi e chiese. Al termine del conflitto seguì una ricostruzione delle cittadine, cancellando però per sempre gli antichi borghi medievali originali, e lasciando ai posteri il drammatico ricordo bellico. I due comuni sono stati decorati con le medaglie al valor militare, d'Oro per Recco, di Bronzo per Zoagli dai presidenti della repubblica Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi nel 1992 e nel 2005.



La provincia del Tigullio
Tramonto sul Golfo di RapalloIn virtù della precedente istituzionalizzazione come sede provinciale, fu presentata un'apposita proposta di legge alla Camera dei Deputati il 24 ottobre del 2001[1] nella quale si richiese la costituzione della nuova provincia del Tigullio. La proposta è stata presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territorio rivierasco dal controllo dell'attuale provincia di Genova.


La quinta provincia ligure, con capoluogo Chiavari, sarebbe stata composta dai comuni di Avegno, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d'Aveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio e Zoagli per un totale di 35 amministrazioni delle 67 attualmente componenti la provincia genovese.

Attualmente la proposta è ferma dal dicembre 2001 ma vista l'intenzione generale di sopprimere anziché creare nuovi enti istituzionali, al fatto che la nuova amministrazione sarebbe una delle più piccole d'Italia e al fatto soprattutto che i legami culturali, economici e sociali tra il Tigullio e Genova sono da sempre molto solidi, è facile intuire come probabilmente non se ne farà nulla.
È tuttavia sotto esame la possibilità di annettere ufficialmente il Tigullio all' Area metropolitana di Genova, cercando forme di governo unitarie che garantiscano comunque il mantenimento di un certo livello di autonomia del territorio.

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1 commento:

  1. bellissimi posti incantevoli...e belle fotografie...si vede la "passione"x la natura..bravo...da Simo.

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