venerdì 16 aprile 2010

il Cervino -Stefano Delchiappo-

Il Borgotarese Alpinista Stefano Delchiappo sul Cervino con amici

Il toponimo in italiano deriva dal francese "Cervin", che deriva dal latino "Mons silvanus", cioè Monte boscoso. In effetti, nei secoli passati, in ragione del clima più mite che rendeva tra l'altro possibile la traversata dei colli alpini durante la maggior parte dell'anno, questo monte era ricoperto da foreste. Questo "Optimus" climatico fu la ragione dell'importanza della Valle d'Aosta in epoca romana e della fondazione di Augusta Prætoria Salassorum (l'odierna Aosta). Seguendo il processo di corruzione della voce latina, da "Silvanus" si è arrivati a "Servin" (pron. "servèn"), in francese.


Horace-Bénédict de Saussure, che fu tra i primi cartografi del Regno di Sardegna, però, sbagliò nella trascrizione, registrando il toponimo "Cervin", che in francese si pronuncia allo stesso modo. Il toponimo italiano è derivato di conseguenza, sottolineando un errato riferimento al cervo.
In Valtournenche, il Cervino è chiamato in patois valtournain semplicemente "Gran Becca", cioè "grande montagna".

Il toponimo in tedesco, "Matterhorn", deriva da "Matt", che nel tedesco alemanno e in svizzero tedesco indica un prato (cfr. anche il dialetto titsch di Gressoney-Saint-Jean, "Wisso Mattò" = ted. "Weissmatten" = it. "prati bianchi"); e da "Horn", cioè "corno", come viene chiamata la maggior parte delle vette del Vallese e della Valle del Lys (in francese, Tête; in italiano, Corno). Di conseguenza, la Mattertal è la "valle dei prati", e Zermatt è "il prato" ("Zer" è l'articolo determinativo maschile in lingua walser).

Caratteristiche
Parete sud e cresta sud-ovest (Cresta del Leone) vista dall'alta Valtournenche.
È situato nella Alpi Centrali, sullo spartiacque tra l'Italia e la Svizzera, lungo la catena delle Alpi Pennine dalla quale si erge isolato dal resto delle altre vette, sovrastando i paesi di Breuil-Cervinia in Italia e di Zermatt in Svizzera.

Presenta quattro pareti principali orientate secondo i punti cardinali: la parete nord guarda Zermatt in Svizzera, la parete est guarda il ghiacciaio del Gorner, la parete sud sovrasta Breuil-Cervinia in Italia e la parete ovest è rivolta verso il Dent d'Hérens. Queste pareti sono collegate da altrettante creste: la cresta sud-ovest detta Cresta del Leone; la cresta nord-ovest detta Cresta di Zmutt; la cresta nord-est detta Cresta dell'Hörnli e la cresta sud-est detta Cresta di Furggen.

La vetta è costituita da due cime distinte collegate da un sottile filo di cresta. La cima più alta viene chiamata Cima svizzera; quella più bassa (di soli due metri) si chiama Cima italiana. La frontiera italo-svizzera segue invece la cresta stessa, coincidente con la linea di displuvio, come sancito dalla Convenzione del 24 luglio 1941 tra la Confederazione Svizzera e il Regno d’Italia.

Tale convenzione sancisce il principio della linea di displuvio come confine naturale e indica in maniera specifica in quali tratti si abbandona tale criterio. Il Cervino non ne fa parte.
Le due cime sono quindi condivise tra i due stati.

Geologia
Il monte Cervino è principalmente costituito da ortogneiss, una roccia metamorfica di alto grado formatasi per via della collisione fra placche provenienti dall'Europa e dall'Africa. Questa collisione, avvenuta probabilmente intorno a 100 milioni di anni fa, ha sollevato la catena montuosa delle Alpi, formando numerose vette

La particolare forma del Cervino è stata successivamente provocata dall'erosione: 4 circhi glaciali si sono formati lasciando un picco piramidale al centro. Altri esempi di questa evoluzione geologica sono l'Ama Dablam, nelle Himalaya o il Cimon della P

Prima ascensione
Per lungo tempo il Cervino era considerato inviolabile per l'arditezza delle sue pareti. Nel 1800 molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla. Tra questi si ricorda il naturalista ed alpinista John Tyndall.

Negli anni 1860 Edward Whymper tentò varie volte la salita dal versante italiano facendosi accompagnare talvolta da Jean-Antoine Carrel, guida alpina di Valtournenche.

Il 1865 risultò l'anno decisivo per la conquista della vetta. Jean-Antoine Carrel stava preparando la salita dal versante italiano per incarico di Quintino Sella e del nascente Club Alpino Italiano

Edward Whymper stava preparando un tentativo partendo dal versante Svizzero di Zermatt. Il 14 luglio 1865 una cordata di quattro alpinisti britannici, organizzata da Edward Whymper, con tre guide, tra cui Michel Croz, arrivò per prima in vetta.

Lo stesso giorno Jean-Antoine Carrel arrivò a poche centinaia di metri sotto la vetta dal versante italiano e vide sulla vetta la cordata di Whymper.

Sulla via del ritorno, l'alpinista Douglas Hadow scivolò urtando Michel Croz, ed i due caddero nel dirupo sottostante. Poiché tutti gli alpinisti erano legati tra loro, i due cadendo trascinarono gli altri membri di cordata, e gli alpinisti Francis Douglas e Charles Hudson li seguirono nella caduta.

La corda si ruppe tra il quarto ed il quinto membro della cordata, evitando così la caduta delle guide Peter Taugwalder padre e figlio, e dello stesso Whymper. Il bilancio finale fu di quattro morti; fu la prima grande tragedia dell'alpinismo moderno, ed ebbe notevole eco nell'opinione pubblica.

Tre giorni dopo Carrel ritentò la salita dal versante italiano e ne raggiunse la vetta per quella che è oggi la via normale italiana



Altre imprese alpinistiche
Parete sud ed est viste dal Lyskamm.
Dopo la prima storica conquista il Cervino è stato teatro di tante imprese alpinistiche lungo le sue pareti e creste. Tra le altre sono degne di nota:
Albert Mummery, 1879 - prima salita della cresta di Zmutt (con le guide Alexander Burgener, Augustin Gentinetta e Johann Petrus)
Walter Bonatti, 1965 - prima salita invernale della parete Nord (in solitaria)
Hans Kammerlander, 1992 - salita delle quattro creste in 24 ore



Oggi
La scalata del Cervino riserva ancora oggi un grande fascino per gli alpinisti ed è certamente per gli alpinisti esperti. Le due vie normali ricalcano quelle delle prime ascensioni: quella che parte da Zermatt si sviluppa lungo la cresta nord-est (detta Cresta dell'Hörnli); quella che parte da Cervinia si sviluppa lungo la cresta sud-ovest (detta Cresta del Leone). Un altro itinerario dello stesso livello di difficoltà è quello lungo la cresta di Zmutt.


Via normale svizzera
È l'itinerario più semplice, con una difficoltà valutata in AD. È la via percorsa dalla spedizione di Edward Whymper che per la prima volta raggiunse la vetta il 14 luglio 1865.


Via normale italiana
Questo itinerario fu percorso dalla spedizione di Jean-Antoine Carrel, che raggiunse la vetta il 17 luglio 1865, tre giorni dopo la spedizione Whymper. La difficoltà di questa via è valutata in D


La via parte dal Rifugio Duca degli Abruzzi (2.802 m), passa nei pressi della Croce Carrel, sale lungo la Cresta del Leone e, superata la famosa Cheminèe, arriva al Rifugio Jean Antoine Carrel (3.830 m). Dal rifugio si supera la corda della sveglia, si arriva alla Grand Corde, si sale sul Pic Tyndall (4.241 m), si scende brevemente verso Enjambee ed infine si arriva prima sulla vetta italiana e poi su quella svizzera del Cervino.



Cresta di Zmutt
Questa via fu percorsa per la prima volta da una spedizione inglese guidata da Albert Mummery nel 1879. La difficoltà complessiva è valutata in D. Si tratta di una via impegnativa, che a causa dell'esposizione è difficile trovare in buone condizioni; per questo viene ripetuta solo poche volte ogni anno.


Rifugi
Per favorire l'ascesa alla vetta e l'escursionismo di alta quota intorno al monte sorgono alcuni rifugi alpini:
Rifugio Jean-Antoine Carrel (3.830 m) - lungo la via normale italiana
Solvayhütte (4.003 m) - bivacco di emergenza lungo la via normale svizzera
Hörnlihütte (3.260 m) - lungo la via normale svizzera
Rifugio Duca degli Abruzzi (2.802 m)




































IL testo è stato tratto da

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