martedì 2 marzo 2010

Galapagos Foto Tony

Galapagos
Le isole sono distribuite a nord e a sud dell'equatore, che attraversa la parte settentrionale dell'isola più grande, Isabela. Le più vecchie datano circa 4 milioni di anni, mentre le più giovani sono ancora in via di formazione. L'arcipelago è infatti considerato una delle zone vulcanicamente più attive della Terra e sono composte da imboccature .
Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l'ampia varietà di climi e di habitat dovuta alle correnti marine della zona hanno portato all'evoluzione di numerose specie endemiche di animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della teoria dell'evoluzione. Il suo celebre L'origine delle specie contiene numerosissimi riferimenti agli studi di Darwin sulle specie endemiche delle Galápagos.

Clima
Il clima delle Galápagos è di tipo tropicale ed è fortemente influenzato dalle tre correnti marine che passano per queste isole.
La temperatura media annuale è di 24 °C.
Periodicamente ricorre il fenomeno del Niño che, aumentando notevolmente la temperatura dell'oceano, crea squilibri climatici con conseguenti forti inondazioni.

Storia
La Galápagos sono state scoperte in modo casuale il 10 marzo 1535, quando Fra' Tomás de Berlanga, vescovo di Panama, si mise in mare verso il Perù per dirimere una disputa tra Francisco Pizarro ed i suoi luogotenenti dopo la conquista dei territori degli Inca. La nave si trovò in una zona di bonaccia e le correnti marine la portarono alla deriva fino alle isole. Nel rapporto che fece successivamente all'imperatore Carlo V, Berlanga descrisse l'aspetto arido e desertico delle isole e le loro tartarughe giganti. Scrisse inoltre delle iguane marine, dei leoni marini e di numerose specie di uccelli. Notò anche l'insolita mitezza degli animali.

All'epoca dell'avvistamento le isole erano disabitate. Thor Heyerdahl nel 1963 raccontò di avervi trovato frammenti di vasellame di origine sudamericana che facevano pensare ad un precedente contatto umano; un'ipotesi che tuttavia appare ancora controversa. L'arcipelago divenne poi nascondiglio dei pirati inglesi che intercettavano i galeoni spagnoli diretti verso la madrepatria carichi dell'oro e dell'argento sudamericani.


Le isole Galápagos compaiono per la prima volta in mappe nel 1570, nelle carte disegnate da Ortelius e da Mercatore, con il nome di insulæ de los Galopegos, ossia "isole delle tartarughe".
Il primo inglese che visitò le isole fu Richard Hawkins, nel 1593. Molti famosi pirati da allora vi transitarono.


Alexander Selkirk, l'uomo le cui traversie sulle arcipelago Juan Fernández ispirarono il Robinson Crusoe di Daniel Defoe, visitò le Galápagos nel 1708 dopo che venne soccorso dalle arcipelago Juan Fernández dal corsaro Woodes Rogers. Rogers approdò alle isole Galápagos per riparare le sue navi dopo il saccheggio di Guayaquil.

La prima missione scientifica alle Galápagos giunse nel 1790 al seguito di Alessandro Malaspina, un capitano siciliano la cui missione era finanziata dal re di Spagna. I rapporti della sua missione sono però andati perduti.


Nel 1793 James Collnet fece una descrizione della flora e della fauna delle Galápagos e suggerì che le isole potevano essere usate come base d'appoggio per i balenieri dell'Oceano Pacifico. Disegnò anche le prime accurate carte nautiche delle isole. I balenieri catturarono ed uccisero migliaia di tartarughe per estrarne il grasso, inoltre venivano portate anche sulle navi come riserva di carne, dal momento che potevano sopravvivere per mesi senza cibo né acqua.

La caccia alle tartarughe ne ridusse notevolmente la popolazione e fece estinguere alcune specie. Ai balenieri si aggiunsero poi anche i cacciatori di foche, che portarono anche questo animale sull'orlo dell'estinzione.

L'Ecuador annetté l'arcipelago delle Galápagos il 12 febbraio 1832 nominandolo Archipelago del Ecuador. Il primo governatore delle isole, il generale José de Villamil, mandò un gruppo di detenuti a popolare l'isola di Floreana e nell'ottobre del 1832 a loro si aggiunsero alcuni artigiani ed agricoltori.



Charles Darwin fu il primo ad eseguire uno studio scientifico delle isole. Appena laureato, era un naturalista in giro per il mondo con la spedizione geografica e scientifica a bordo della Beagle, che durò dal 1831 al 1836. Darwin raggiunse le Galápagos il 15 settembre 1835 e vi passò circa cinque settimane, fino al 20 ottobre, studiando la geologia e la biologia di quattro delle isole. Qui iniziò a lavorare alla teoria dell'evoluzione delle specie.


José Valdizán e Manuel Julián Cobos avviarono una seconda colonia iniziando lo sfruttamento di un tipo di lichene locale (Roccella portentosa) usato come colorante. Dopo l'omicidio di Valdizán ad opera di alcuni suoi operai, Cobos portò dal continente un gruppo di oltre cento lavoratori all'isola di San Cristobál per tentare la fortuna avviando una piantagione di canna da zucchero. Diresse la piantagione con un pugno di ferro che portò al suo omicidio nel 1904. Nel frattempo, nel 1897, un'altra piantagione veniva avviata a Isabela da Antonio Gil.


A partire dal settembre 1904 una spedizione dell'Accademia delle Scienze della California guidata da Rollo Beck rimase sulle isole per un intero anno raccogliendo materiale scientifico riguardante la geologia, l'entomologia, l'ornitologia, la botanica, la zoologia e l'erpetologia



Un'altra spedizione della stessa accademia fu compiuta nel 1932 (la spedizione di Templeton Crocker) per raccogliere insetti, pesci, conchiglie, fossili, uccelli e piante.


Durante la seconda guerra mondiale l'Ecuador autorizzò gli Stati Uniti ad impiantare una base navale sull'isola di Baltra ed alcune stazioni radar in altre locazioni.
Un carcere è stato realizzato su Isabela nel 1946, poi chiuso nel 1959.


Conservazione
Sebbene il tema della protezione dell'ambiente delle Galápagos fosse già oggetto di indicazioni legislative nel 1934 e nel 1936, soltanto dalla fine degli anni cinquanta furono intraprese le prime azioni significative in questo senso. Nel 1955, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura organizzò una missione di osservazione alle Galápagos per rilevare la presenza di eventuali attività dannose o pericolose per l'ecosistema dell'arcipelago. Nel 1957, l'UNESCO e il governo ecuadoriano organizzarono una seconda missione di controllo.

Nel 1959, in concomitanza del centenario della pubblicazione de L'origine delle specie di Charles Darwin, il governo ecuadoriano dichiarò parco nazionale il 97,5% dell'area emersa delle Galápagos, escludendo solo le zone colonizzate.

Nello stesso anno venne creata a Bruxelles la Charles Darwin Foundation, il cui obiettivo primario era proprio la conservazione delle Galápagos. La prima attività portata a termine dalla fondazione fu la creazione della stazione di ricerca Charles Darwin, nel 1964. Il personale della stazione intraprese programmi di conservazione che includevano anche l'eliminazione dall'isola delle specie animali e vegetali introdotte dall'uomo.

Quando venne creato il parco, sull'isola abitavano fra le 1 000 e le 2 000 persone. Negli anni 1980 questo numero era cresciuto fino a superare 15 000; le stime nel 2006 sono nell'ordine di 30 000 abitanti
L'esistenza di una popolazione locale in crescita pone problemi significativi, a lungo termine, circa le politiche da adottare per la conservazione del parco



Fino agli anni ottanta, la zona protetta della Galápagos includeva solo la terra emersa. Nel 1986 anche le acque circostanti furono dichiarate riserva marina.


L'intero arcipelago fu dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1978 (isole) e nel 2001 (riserva marina).
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Flora
Sono presenti 560 specie di piante, di cui circa un terzo endemiche. Ad esempio, le Galápagos hanno specie uniche di caffè, cotone, peperoncino, passiflora e pomodoro.



Oltre a specie endemiche di generi diffusi anche altrove, ci sono anche interi generi endemici, come scalesia, l'albero margherita, e alcuni cactus, come il Brachycereus, detto cactus della lava e Jasminocereus, il "cactus candelabro".








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