Tratto da Wikipedia
Storia
Le prime tracce di insediamento nella regione di Carcassonne, sono state datate al 3500 a.C. Attorno all'800 a.C., la collina di Carsac divenne un importante luogo di scambi commerciali.Carcassonne divenne strategicamente importante quando i Romani fortificarono la cima della collina attorno all'anno 100 a.C. e resero il centro capitale della colonia di Julia Carcaso, in seguito Carcasum.
La parte principale
delle mura settentrionali risale a quell'epoca.
All'inizio del VII secolo, i Visigoti presero il
controllo della zona e costruirono ulteriori fortificazioni, tuttora
esistenti. Grazie a queste riuscirono a respingere gli attacchi dei
Franchi. I Saraceni presero Carcassonne nel 725, ma Pipino il Breve
li scacciò nel 759.
Nel 1067 Carcassonne divenne, tramite un matrimonio, proprietà di Raimond Roger Trencavel, Visconte di Albi e Nîmes. Nei secoli successivi la famiglia Trencavel si alleò alternativamente con Barcellona o Tolosa. I Trecanvel fecero costruire il Castello Comitale (Chateau Comtal) e la Basilica di Saint-Nazaire.
Carcassonne divenne famosa per il suo ruolo nella
Crociata albigese, quando la città era una roccaforte dei Catari
francesi. Nell'agosto 1209, l'esercito crociato di Simone di Montfort
costrinse i cittadini alla resa. Monfort fece uccidere Trencavel e
divenne il nuovo Visconte. Egli ampliò le fortificazioni.
Carcassonne divenne una cittadella di frontiera tra Francia e
Aragona.
Nel 1240 il figlio di Trencavel cercò di riconquistare il vecchio dominio ma senza successo. La città si sottomise al potere del Re di Francia nel 1247 e Luigi IX di Francia fondò la parte nuova della città oltre il fiume. Luigi e il suo successore Filippo III costruirono le mura più esterne. Secondo i contemporanei la fortezza era considerata inespugnabile. Nel 1355, durante la Guerra dei cent'anni, Edoardo il Principe Nero non riuscì a prendere la città, anche se le sue truppe distrussero la Città Bassa.
Nel 1659, il Trattato dei Pirenei trasferì la
provincia di confine del Rossiglione alla Francia, e l'importanza
militare di Carcassonne venne ridotta. Le fortificazioni vennero
abbandonate e la città divenne principalmente un centro economico,
incentrato sull'industria tessile.
Alla fine la cittadella fortificata di Carcassonne cadde in rovina; a tal punto che il governo francese considerò seriamente la sua demolizione. Un decreto in tal senso venne reso ufficiale nel 1849, ma causò un tumulto. Lo storico Jean-Pierre Cros-Mayrevielle e lo scrittore Prosper Mérimée, guidarono una campagna per preservare la fortezza come monumento storico. In seguito, nello stesso anno, l'architetto Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc venne incaricato del rinnovamento del luogo.
Il restauro della città fortificata costituisce un
caso di studio nell'ambito dei corsi di restauro; Viollet-le-Duc
sintetizzo così il suo approccio ai lavori di restauro del castello:
"Restaurare un edificio, non è solo mantenerlo, ripararlo, o
ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe
non essere mai esistita".
Il pensiero del francese Le-Duc in materia di
restauro era all'opposto di quello dell'inglese John Ruskin che negli
stessi anni teorizzava un modello romantico di restauro conservativo
che alterasse il meno possibile i monumenti e che doveva mostrare, e
non nascondere, i segni del tempo.
L'architetto francese si attenne rigorosamente ai
suoi principi in occasione dei restauri del castello e l'edificio
divenne così l'emblema stesso del restauro stilistico e fonte di
accese critiche da parte degli architetti e restauratori favorevoli
all'approccio conservativo, che lo accusavano di aver inventato di
sana pianta parti del castello.
Le fortificazioni consistono di una doppia cerchia di
mura e di 53 torri. La fortezza venne aggiunta alla lista dei
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1997.
La città fortificata di Carcassonne servì da
ispirazione a Klaus-Jürgen Wrede per il suo gioco da tavolo
Carcassonne edito in Germania da Hans im Glück e in Italia da Venice
Connection.
Curiosità
Vuole la leggenda che, al tempo in cui la città si
trovava nelle mani dei saraceni, l'imperatore Carlo Magno l'avesse
fatta assediare per conquistarla, ed avesse ordito l'assassinio di re
Balaad (o Balaak), che allora regnava sulla città.
La sua vedova, che rispondeva al nome di Dama Carcas,
non risolvendosi ad abbandonare la città, decise di prendere lei
stessa le redini dell'esercito e di proseguire la battaglia contro
Carlo Magno: per cinque lunghi anni, le battaglie si susseguirono
sotto le mura cittadine, decimando a poco a poco le truppe saracene,
ma Dama Carcas inventò mille stratagemmi per far credere al
condottiero avversario che la città traboccasse ancora di soldati e
di ricchezze.
Alla fine, quando ormai i viveri erano quasi
esauriti, Dama Carcas ebbe l'idea di far ingurgitare ad un maiale
quel poco di grano che ancora era rimasto nelle riserve cittadine, e
di gettare la povera bestia dalle mura, in mezzo all'esercito nemico.
Il trucco ebbe successo, ed i soldati dell'Imperatore, credendo che
la città avesse ancora abbastanza opulenza da sprecare cibo persino
per i maiali, levarono l'assedio e si ritirarono.
Nel riconoscere la fine della guerra, Dama Carcas
esultò talmente da far suonare le trombe della città. E la leggenda
narra che i soldati di Carlo Magno, udendo il frastuono, si voltarono
e gridarono: "Carcas sonne!" ("Carcas suona!"),
battezzando così definitivamente la città.
Lo stemma della città è oggi costituito dalla
fusione degli stemmi della città bassa e della città alta.
Nessun commento:
Posta un commento